Saluto natalizio della Conferenza Assistenti regionale
Come faccio ad abituarmi al tuo Natale, Signore, quando tutto il Presepe che rapisce il mio sguardo dice: “rallenta e avvicinati a me”?
Che strana sensazione: l’inadeguatezza della mia accoglienza guarita e vinta teneramente dal privilegio del Dio spogliato, piccolo, avvolto in fasce e bisognoso di me, proprio di me! La tentazione di fare l’indifferente cede il passo alla giusta ammissione: “sei già entrato nel mio cuore, perciò, Signore, vengo a mani vuote così come sono… Concedimi solo di starti vicino.”
Speranza che nasce dall’accoglienza: godere e sentirsi ricchi di un continuo scambio d’amore che scalda, nutre e disseta il tempo della vita non solo nella reciprocità, ma in un cerchio d’onda sempre più inclusivo di condivisione, di fatiche e di gioie.
Ciò che è bello desideri farlo conoscere. Dolce Re bambino, Vorrei portarti tutto il mondo, tutti assieme inginocchiati davanti a te. Starti accanto, Signore, ravviva la voglia di camminare all’incontro con te con i fratelli e le sorelle generati dal tuo amore bellissimo. Questa è l’opportunità di meravigliarci e agire per la quale “ci hai dato il potere di diventare figli di Dio”!… E allora: “Grazie ed… eccomi, fa di me ciò che vuoi!”
Un santo Natale a tutti!
La Conferenza degli Assistenti Regionali OFS