I colori di Paola
“La storia della salvezza rivelata al cuore dei bambini”, grandi e piccini. Con la Fraternità, al Teatro Bratuž di Gorizia, abbiamo visitato la mostra dedicata alle opere dell’artista e, per qualcuno, anche amica, Paola Bertolini Grudina. Disegni, foto e pensieri…
Guarda le foto!
«Questo è un tempo prezioso», di Luciano e Francesca, OFS Gorizia
«Un arcobaleno di stupore», di Paolo, OFS Gorizia
Per approfondire
«Questo è un tempo prezioso», di Luciano e Francesca, OFS Gorizia
Che colori vivi, caldi e profondi!
Passeggiando tra le opere esposte nel lungo corridoio assieme ai fratelli dell’Ordine Francescano Secolare, mentre Walter con voce calma raccontava il cammino artistico dell’artista, la mia mente si perdeva volteggiando nel colori di quegli acquerelli.
Questi disegni, realizzati per raccontare ai bambini gli episodi della Bibbia, mi appaiono così veri da riuscire ad immaginarli, e sono proprio come sono disegnati! Ogni tanto appare un animaletto che, nascosto da qualche parte, assiste alla scena stupito, oppure un bambino curioso che, nascosto sopra le mura di una città, riesce dal suo punto di vista a cogliere dei particolari che risultano impossibili a chi la scena la sta vivendo. Queste figure quasi stilizzate, a volte non perfettamente proporzionate, riescono comunque con la forza dei colori a raccontare una scena senza bisogno di parole. Il disegno è una lingua universale che parla soprattutto a chi, come i bambini, con semplicità e immaginazione, riesce a sentire anche quando c’è silenzio. Si riesce a percepire la forza della preghiera e della meditazione quando un cielo buio e tempestoso riesce a trasmettere tutta la gravità, la crudeltà, la paura e l’angoscia del momento della crocifissione del Cristo, senza mostrare niente. Si percepisce lo sguardo attento di una madre che vuole raccontare ai suoi figli un momento tragico, ma senza scadere nei dettagli “macabri” di un omicidio.
Proseguendo, il mio pensiero ritorna al giorno della presentazione di questa mostra “La storia della salvezza rivelata al cuore dei bambini”. Quando siamo entrati nel teatro sono rimasto sbalordito al vedere la sala piena, piena al punto che non c’era posto per tutti a sedere. Una persona così modesta, a cinque anni dalla sua scomparsa, aveva radunato una folla alla presentazione delle sue opere, e non credo che ciò sia dovuto alla presentazione curata da don Geretti – nome di grido nelle mostre di arte sacra e non solo – che ha raccontato in maniera straordinaria dal punto di vista artistico e spirituale quegli acquerelli, ma per lo spessore spirituale di quest’artista. Non parlo poi della video testimonianza di Walter, suo marito, che ha dimostrato a tutti il coraggio vero di un uomo che, con l’aiuto di Dio e di sua moglie, è riuscito a vincere la paura, l’angoscia e forse, aggiungo io, la vergogna ad entrare nelle stanze più buie della propria anima e trasformare il nero più profondo in luce, e poi ad accogliere con gioia delle sofferenze che sono la porta stretta che tutti in un modo o nell’altro dobbiamo attraversare per raggiungere la Salvezza. “La Salvezza vale molto molto di più di una guarigione” (cit.). La mente vola ancora e si posa sul ricordo di quando, ancora in vita questa persona, già provata dalla malattia, ci accoglieva nella sua casa ed era sempre una gioia. Un sorriso vero, un abbraccio forte e il calore di quella casa ti scalda il cuore e ti porta ad essere sempre un uomo e una donna migliori. Finché riesci ad essere una persona vera non devi avere paura perché, come era scritto su un bigliettino appeso vicino alla porta della loro cucina, “Questo è un tempo prezioso”(cit.). Ancora ricordo che, fino agli ultimi tempi, voleva a tutti i costi essere presente e continuare a dare il suo contributo al Gruppo di Acquisto Solidale di cui faceva parte: ci ha insegnato che dare vale più che ricevere. Fino all’ultimo non ha mai smesso di Vivere e sono certo che oggi Vive ancora.
Ormai anche l’ultimo disegno lascia il posto al muro di pietra grigia del corridoio. Il colore degli acquerelli però non è finito in fondo ad un cassetto, ma grazie anche ad una casa editrice inglese che ha riconosciuto in quei colori lo spessore spirituale di quest’artista, quasi sconosciuta in patria, ha fatto il giro del mondo. Le sue illustrazioni sono state proposte in libri tradotti in oltre trenta lingue.
Grazie cara Paola e grazie Walter per tutto quello che siete riusciti a trasmettere e per tutto quello che ancora fate per tutti noi. Grazie anche a tutte le persone che hanno contribuito a mantenere viva la memoria di Paola e a far conoscere le sue opere.
Luciano Bonavia e Francesca Curreli, Fraternità di Gorizia
«Un arcobaleno di stupore», di Paolo, OFS Gorizia
Passavo spesso, distrattamente ed immerso nei miei pensieri, davanti al Kulturni Center Lojze Bratuž. Non potrò più farlo, dopo la visita organizzata, ad hoc per noi, dalla nostra Ministra alla mostra su Paola Bertolini Grudina ed ospitata nel foyer del predetto teatro. Quando si scopre qualcosa che ai propri occhi risulta prezioso, un fiore, una pianta, un animale, un quadro, una persona si è piacevolmente sottoposti ad un’attrazione, come un pianeta che attrae con la sua massa un altro corpo celeste e, allora, non sarà mai più come prima. Anche nella storia del nostro mondo c’è un prima ed un dopo…lo spartiacque è la nostra salvezza.
Nella nostra visita alla mostra siamo stati guidati, o meglio, condotti per mano da Walter Grudina e negli occhi di questo uomo, provato dalla vita, si coglie la moglie Paola, quanto hanno vissuto intensamente insieme, e quanto ancora vivono uniti perché lui la sente sempre a fianco ed in comunione con Dio.
Tra le cose interessanti e toccanti che ci ha raccontato Walter a me ha colpito la definizione della moglie quale piccola matita di Dio perché – a mio parere – chi si sente chiamato dal Signore investe i propri talenti alla banca del Creatore: c’è chi ne esce con la vocazione di salvare i moribondi di Calcutta come Madre Teresa, chi, come Paola, rende grazie al Signore illustrando Antico e Nuovo Testamento con gli acquarelli. Colori resi più vividi dal sale delle lacrime che scaturivano dalle fenditure provocate dalle emozioni che, il sapersi tanto amata, aprivano in lei. Mi è piaciuta molto anche quando Walter ci ha detto che Paola era felice poiché si sentiva salvata, guarita nell’anima…quante volte Gesù ha affermato nel Vangelo “La tua fede ti ha salvata!”. Questa salvezza si è compiuta attraverso la vita di questa artista umile ma esaltata dal Signore, questa creatura che mi insegna e ricorda quanto sia importante e fondamentale, prima di intraprendere qualsiasi cosa, abbeverarsi alla sorgente del dialogo/preghiera con Dio. Paola, infatti, prima di rappresentare un episodio della Sacra Scrittura meditava, si immergeva in preghiera con tutta la sua anima per un giorno, e solo a quel punto iniziava a dar vita alle immagini, e lasciava che la sua mano – come ci ha confidato Walter – venisse guidata ed ispirata dallo Spirito per creare queste opere. Il vento leggero ha spirato e ha portato questi disegni, come semi di soffione, a depositarsi in ogni angolo di questo nostro mondo e sicuramente molti di essi sono arrivati ed arriveranno su un terreno fertile, e daranno molto frutto.
Tutte le immagini esposte, vanno colte delicatamente e con cura attraverso gli occhi da “diversamente bambini” (citazione di don Geretti che nel presentare la mostra ha speso bellissime parole su Paola e sulle sue opere). Io sicuramente conserverò quanto ammirato con cura in un cassetto prezioso della memoria, e tra i vari disegni mi ha colpito il quadro della distesa di ossa in un deserto. Questa immagine è tratta da un episodio dell’Antico Testamento con protagonista il profeta Ezechiele (“Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?”). Anche Walter si è soffermato su questo acquarello raccontandoci come Paola, ogni tanto, vi si immergesse perché pregno per lei di un significato evocativo del male che l’ha afflitta alle ossa per i suoi ultimi nove anni. Malattia che l’ha vinta solo nel corpo, in quanto l’anima era già in fervida attesa dell’incontro con il Creatore.
A me questo deserto cosparso di ossa inondato da una luce speciale ha innanzitutto ricordato che nulla è impossibile a Dio. Egli può suscitare la carne attorno ad ossa scarnificate e riarse dal sole, come ha fatto attraverso la risurrezione di Lazzaro dopo quattro giorni nel sepolcro.
Anche in presenza del deserto più arido di questo mondo, la pioggia donata da Colui che tutto può è in grado di far verdeggiare una landa sterile, far sbocciare fiori dai colori intensi più meravigliosi dei già stupendi fiori dei campi.
Mi immergo in queste immagini e riemergo bambino. Ammiro stupefatto la coccinella che da una posizione privilegiata – metafora della “sorella” Maria che si è scelta la parte migliore – contempla e gusta il nettare che esce dalle labbra di Gesù. E ancora fanno capolino simpatici gatti, scodinzolanti cani tra i quali Monica ha rivisto la sua Briciola, curiosi topolini, svolazzanti insetti insieme ad ogni genere di uccelli, a testimoniare l’opera meravigliosa della creazione. I bambini e le donne ricoprono dei ruoli importanti in questi disegni a riprendere il messaggio rivoluzionario di Gesù. Egli li ha elevati e ha dato loro dignità liberandoli dalla loro condizione di figli di un dio minore. Essi sono testimoni ed osservatori attenti e quindi capaci di cogliere la sostanza delle cose, il bene fatto dolcezza. I bambini sono i naturali destinatari di queste opere ed i colori ispirati a Paola – per la maggior parte caldi come un abbraccio, una carezza – sono proprio per loro… parafrasando una battuta di George Clooney “No bambini, no party!”.
L’Infinito è amore e l’amore è infinito. Tutti questi colori, tutte le immagini lo testimoniano. Se uno ci crede veramente, il tempo non esiste c’è solo l’infinito… passato e futuro si fondono in un unico presente, una tavolozza di colori che fanno emergere da un cielo plumbeo un vivido arcobaleno. Siamo tutti chiamati! Come Paola, come i Santi ed i salvati siamo parte del cast di protagonisti per rendere ancora più bello questo film chiamato creazione. Se seguiamo le indicazioni e ci lasciamo guidare dal più grande Regista, arriveremo senz’altro ad aggiudicarci l’Oscar per la nostra interpretazione. L’infinitamente piccolo si compenetra con l’infinitamente grande perché non c’è piccolo o grande, c’è solo il fare la sua volontà.
Ammirando questi disegni mi sento risucchiato anch’io al loro interno perché in questo grande libro ci voglio comparire anch’io – insieme a tutte le creature, nessuna esclusa, – magari per vedermi raffigurato come un semplice pastore nel presepe o come quella piccola coccinella, che quasi impercettibile, è posata su un ramo in contemplazione ed ascolto di Gesù.
Paolo Tavano, OFS Gorizia
Per approfondire
“LA STORIA DELLA SALVEZZA RIVELATA AL CUORE DEI BAMBINI” – testimonianza di vita e opere di Paola Bertolini Grudina, una indimenticabile illustratrice di libri per bambini.
- Paola Bertolini Grudina – La storia della salvezza rivelata al cuore dei bambini.: video
- Paola Bertolini Grudina – Presentazione di don Alessio Geretti: video
- Paola Bertolini Grudina – La storia della salvezza rivelata al cuore dei bambini: brochure pdf
La mostra rimane allestita fino al 10 gennaio 2025 a Gorizia presso il Teatro Kulturni Center Lojze Bratuž, si può visitare liberamente dal lunedì al venerdì dalle ore 16.00 alle ore 18.00, oppure su appuntamento scrivendo all’indirizzo laprimulalucinico@gmail.com.
Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2024 – © RIPRODUZIONE RISERVATA