Con i francescani al Palio di San Donato 2024
La Fraternità Regionale, insieme a suore e frati della famiglia francescana, ha partecipato al Palio di San Donato svoltosi a Cividale del Friuli da venerdì 23 a domenica 25 agosto 2024, con il tema «L’ardente e dolce forza del tuo amore: ferite e feritoie».
Ecco le foto, il video di un’allegra sonata e il video del concerto «L’ultimo sigillo».
Ferite o feritoie?
Cosa ci fa una porta chiusa in una mostra? Una mostra nel centro di Cividale del Friuli, durante il Palio di San Donato, l’evento più sentito dell’anno, mistero! Eppure una porta chiusa può diventare un passaggio.
Che strano mondo, niente è come appare. Tutto può cambiare aspetto, se gli occhi che vedono iniziano a guardare. E forse è così.
Quest’anno il tema proposto per l’angolo francescano nel Villaggio dei Popolani al Palio di San Donato a Cividale si rifaceva all’anniversario degli 800 anni dall’impressione delle stimmate di San Francesco. Un tema molto, molto spinoso. Ammetto che ero particolarmente scettico sulla scelta di questo tema, ma ho dovuto ricredermi. Parlare di ferite ad una festa non è cosa facile. E lo è ancora di meno in una società abituata ad evitare il dolore, per poi scoprire che il dolore non si evita, si rimanda e poi quando arriva fa male.
Da venerdì 23 agosto, ma già nei giorni precedenti se consideriamo la preparazione, il gruppo di francescani scelti ha iniziato a gettare semi, ed è andato avanti fino a domenica sera. Un po’ alternandosi, un po’ insistendo ha coperto il weekend più importante di Cividale del Friuli. Tutto il lavoro di messa a fuoco, preparazione, idee, ripensamenti, lavori di tutti i tipi svolto a vario titolo da vari componenti dell’OFS delle varie fraternità, finalmente si è concretizzato in una mostra. Una semplice mostra composta da pochi pannelli e alcuni segni, ma che ha saputo offrire forse un punto di ristoro per l’anima nel mezzo di un deserto. Una moltitudine di gente si è fermata ad ascoltare, rendendo rari i momenti di calma. Questo appuntamento, che si ripete ormai da 3 anni, ci dà la possibilità di uscire, ma anche di lavorare assieme e fare fraternità in modo diverso. Non ho mai capito se fa più bene a noi che ci lavoriamo o a chi passa a farci visita, forse ad entrambi in egual misura. Forse le ferite che ognuno di noi porta dentro di sé, se curate, se vissute assieme, se cosparse del balsamo dell’amore inteso come “ti accetto per quello che sei” e se disinfettate nel senso “della correzione fraterna” – e si sa che il disinfettante brucia, ma è l’unico modo per guarire, perché l’amore è anche questo disinfettare una ferita sapendo che brucerà – allora saremo tutti più fratelli e meno amici da aperitivo.
Non so dire se la mostra sia stata bella o brutta, interessante o noiosa, non posso essere oggettivo, ma posso dire che, nella maggior parte dei casi, non ho visto fretta nel voler uscire.
Nel corso di questi tre anni un po’ci siamo affinati nella presentazione, un po’ si sta creando un giro più ampio con la messa a disposizione di talenti, interventi e testimonianze diverse. È una piantina che sta crescendo? Il tempo lo dirà…
Purtroppo, però, devo dire che ci sono anche vari piccoli segnali che, se ascoltati, ci fanno capire che bisogna insistere ad essere presenti in questa piazza, non ultimo il fatto che qualcuno, prima di entrare, ci ha impiegato 3 anni. Anche qui ci vuole tempo.
Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato a vario titolo a questo evento e grazie a chi ha guidato le nostre mani in questo periodo.
Grazie a tutti, buon cammino.
Lcn
Un’allegra sonata
Concerto «L’ultimo sigillo»
Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2024 – © RIPRODUZIONE RISERVATA