Chi è il più umile?
Ecco carissimi un racconto sull’umiltà che ci è stato proposto al Ritiro di cui sopra:
“Quell’anno, il giorno dopo l’entrata di quattro novizi nel monastero, l’abate dovette mettersi in viaggio; e, prima di partire, chiese al padre maestro chi fosse il più umile. Il saggio monaco rispose che era ancora troppo presto per dare una risposta sicura, ma che avrebbe messo alla prova i novizi e, al suo ritorno, il superiore avrebbe udito il responso.
Affidò dunque a ciascuno un incarico.
Fratel Domenico proveniva da una famiglia nobile, e ancora non riusciva ad evitare di essere schizzinoso: e il maestro gli affidò la cuestodia dei maiali.
Fratel Fedele amava lo studio, e in ogni momento libero si rifugiava nella biblioteca: e il maestro gli affidò la pulizia delle dispense, della cantina, dei chiostri e delle stalle.
Fratel Marco non aveva occhi che per il giardi o, e i fiori erano la sua passione: e il maestro gli affidò la cura dei monaci ammalati.
Fratel Liberato era il pià vecchio dei novizi, uomo dei campi, spiccio e concreto: e il maestro gli affidò la copiatura dei preziosi manoscritti.
Passato un mese l’abate ritornò, convocò il maestro nel suo studio e gli disse: “Sai dirmi, allora, chi è il più umile?”