Cammino per il Creato 23/09/2023
Si è celebrato il mese del Creato con una veglia lungo il sentiero che va da Duino a San Giovanni in Tuba. L’evento è stato organizzato dalla Pastorale Sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Gorizia; abbiamo collaborato e partecipato anche noi.
Ecco le foto a cura della Fraternità OFS di Gorizia.
Settembre: il mese del creato.
Sta diventando un appuntamento fisso il ritrovarsi nel mese di settembre alla camminata organizzata da fra Roberto con la Pastorale Sociale e del Lavoro in collaborazione con Agesci zona di Gorizia, Azione Cattolica Giovani e l’Ordine Francescano Secolare. Un ritrovo di amici che si danno appuntamento per incontrarsi, camminare e ricordarsi quanto è bello il Creato. Quest’anno il tema del cammino era l’acqua. Questo preziosissimo liquido indispensabile alla vita tanto da essere stato ribattezzato l’oro blu. Più prezioso dell’oro bianco, giallo o nero che sia, è legato indissolubilmente alla vita. Il cammino partito da Duino si è snodato per i sentieri del Carso, attraversando boschi di pini, sfiorando le bianche falesie di pietra calcarea che si gettano nel mare, castelli e macchia carsica, per poi adagiarsi dolcemente dove le acque del fiume Timavo riemergono dopo un lungo viaggio nelle viscere della terra iniziato a Škocjanske Jame, dove una caratteristica chiesetta costruita in pietra carsica benedice questo spettacolo della natura.
Durante questo tragitto sono stati proposti 5 momenti di riflessione proprio sull’acqua: sulla sua mancanza, sulle guerre che scatena per il suo controllo, sulle migrazioni, sul suo uso per le attività umane e non meno importante sul suo simbolismo nella vita di noi cristiani.
Su questo lembo di terra sassosa questi cinque spunti di riflessione trovano una sottolineatura particolarmente forte. Questi pochi centimetri di terra appoggiati sulla roccia carsica hanno da sempre messo a dura prova le popolazioni che vi hanno abitato per la carenza di acqua, una terra estremamente drenante che fa sparire in un attimo tutta l’acqua che il cielo regala. Queste rocce, bianche quando la luce della luna si posa su di esse, si sono tinte di rosso per il sangue versato specialmente durante il secolo breve per le tragedie consumatesi proprio in questi luoghi. Ma è anche seme di speranza con la sede del Collegio del Mondo Unito, dove ragazzi provenienti da tutto il Mondo ci portano un esempio e una testimonianza quotidiana di pace, di conoscenza e di convivenza pacifica dei popoli. Ed è da questa porta verso l’Oriente, punto di comunicazione tra due mondi, sotto le secolari fronde del “nonno Leccio” che la riflessione sulle migrazioni prende voce, proprio sotto quelle fronde che chissà quante persone avranno visto transitare. E infine le bocche del Timavo, che con il loro color verde smeraldo alimentano la vita e il lavoro dell’uomo e sono simbolo di rinascita per noi. Tutto questo nello spazio di pochi chilometri. Pochi chilometri per un viaggio all’interno di noi stessi in compagnia di amici nuovi o ritrovati. Pochi chilometri per ricordarci di quanto sia essenziale l’acqua, del ruolo sempre più importante che essa ha, del fatto che è un bene prezioso da difendere ogni giorno, con conoscenza, informazione, costanza e tanta tanta buona volontà.
Grazie a tutti per averci offerto in questa giornata ventosa sulle colline del nostro amato carso un attimo di distrazione dai nostri pensieri, allargando lo sguardo su qualcosa di molto più ampio che ci è stato offerto e che dobbiamo cercare in tutti i modi custodire: il creato.
Luciano Bonavia, Fraternità di Gorizia
Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2023 – © RIPRODUZIONE RISERVATA