One day!

15/10/2023 - Capitolo Spirituale di inizio anno

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Nel primo giorno d’autunno meteorologico di questo 2023 ci siamo ritrovati con tutte le Fraternità della Regione FVG per il Capitolo spirituale di inizio anno fraterno.

Un’occasione per fare un po’ il punto, rimettere in ordine le idee, confrontarsi, raccontarsi e forse incoraggiarci a vicenda per poter iniziare al meglio quest’anno fraterno che ci attende.

La giornata inizia subito con una S. Messa, siamo ospitati nella cappella del Convitto delle Suore Missionarie Francescane del Sacro Cuore, proprio davanti la casa OFS di Udine. La cappellina è piena zeppa, tanto da dover aggiungere sedie per far accomodare tutti. Era un po’ che non si vedeva un numero così, evidentemente la voglia di incontrarsi è stata più forte delle sempre tante incombenze e del caldo tepore delle varie parrocchie a cui ogni tanto piace scaldarsi. La cappella non è molto grande, ma è molto accogliente con uno stile moderno e sobrio. La celebrazione inizia e subito si capisce che non è solo una celebrazione, ma una festa, una festa per tutti noi con tanto di invito e mazzolino di fiori come accompagnamento. Il clima è rilassato e allegro, fra Luigi ci accompagna in questo tragitto facendoci godere di questa festa senza l’assillo di orari, con la gioia di partecipare con piccoli gesti, preparando l’altare e con le intenzioni di preghiera che arrivano numerose e spontanee. Durante questo momento di preghiera, non posso fare a meno di osservare il mosaico posto dietro l’altare. In forma astratta rappresenta un Gesù su una croce a forma di Tau. Quando l’aria si riempie della musica e del canto, la rappresentazione della crocifissione sembra esploda lanciando raggi di luce in tutte le direzioni, creando un abbraccio che avvolge tutta l’assemblea. Ci sentiamo coccolati da questa immagine e dal calore di questo momento tutto per noi di preghiera e di gioia. Una gioia che deriva dal sentirsi accolti gli uni gli altri, vecchi e nuovi, tutti presenti qui davanti a questo Gesù che ci illumina e ci abbraccia allo stesso tempo.

La mattinata prosegue con un breve resoconto su come è andata quest’estate ricca di appuntamenti e un bilancio su queste esperienze. Ovviamente il cammino continua, e il Consiglio Regionale ci sprona ad andare avanti, ad essere testimoni credibili, annunciatori di qualcosa di grande e allo stesso tempo magnifico. L’annuncio continua, la formazione continua, il lavoro e il cammino continuano. In questo momento di festa non possiamo dimenticare le sofferenze che il mondo sopporta, ultima ma non ultima la Terra Santa. Carlotta propone il video di un concerto, in particolare della canzone “One day”, tenutosi ad Haifa in Israele circa 5 anni fa. In questo video israeliani ed arabi intonano una canzone, una parte in inglese, una parte in arabo e una parte in aramaico, urlando al mondo un desiderio e una necessità di pace. Come appaiono lontani quei momenti alla luce di quanto sta accadendo da un po’ di giorni. Il crocifisso della cappellina mi ritorna in mente, con tutti i suoi colori, e mi sembra di rivivere, anche se non in prima persona, i fatti di 2000 anni fa: dall’ingresso a Gerusalemme di Gesù acclamato dalla folla, alla fine, per noi, ingloriosa sulla croce, lasciato solo da tutti tranne dalle donne, sempre sottovalutate, ma che alla resa dei conti si dimostrano più coraggiose di tanti grandi e forti uomini. È questa la porta stretta per cui dobbiamo passare? È questo il dolore, che noi stessi continuiamo a procurarci, da dover sopportare? Come ci poniamo davanti a tutto questo? In fuga nelle nostre faccende affaccendati? O ai piedi della croce, inermi e impotenti sì, però presenti con le nostre lacrime agli occhi e ridicolizzati da un mondo che si crede forte celando le sue fragilità? Nuvole nere si addensano dentro di me al pensiero di queste situazioni che sembrano esplodere da un momento all’altro, quando in realtà sono solo situazioni incancrenite da anni di soprusi, vendette e interessi ben celati dalle luci colorate e sgargianti di pubblicità, narrazioni e notizie ingannevoli create ad arte per farmi sentire comodo e convincermi che è solo tutta colpa di qualcuno molto cattivo? Non saprò mai la risposta esatta a questa domanda su un mondo estremamente complesso. Forse è come dice fra Luigi: i primi ad essere redenti sono proprio coloro che si sono sporcati del sangue di Cristo mentre lo inchiodavano alla croce. Dovremmo essere certi che l’amore di Dio per noi sia più grande delle nostre marachelle per quanto perfide e abominevoli, e speriamo e preghiamo perché sia così. Per ricordarci di ciò abbiamo la S. Messa che, oltre a farci fare memoria della morte di un Giusto, ci abbraccia con l’amore di chi sa dare tutto. Anche la vita di suo Figlio.


Perciò credo sia doveroso guardare negli occhi i fratelli, che sono lo specchio di Dio, e farci guidare da lui anche quando la porta è particolarmente stretta e la strada particolarmente in salita, perché l’altro non è proprio come lo avevamo immaginato. Ringrazio tutti, ma veramente tutti per questa giornata, per i sorrisi, gli abbracci, i sogni, le visioni, le strette di mano, il buon cibo (perché il cibo mangiato in compagnia è più buono), la compagnia, ma anche le diversità, le difficoltà, le fragilità e il fastidio che ogniuno di noi ci regala. Grazie per tutto miei cari compagni di viaggio.


Con affetto vostro
Lcn

Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2023 – © RIPRODUZIONE RISERVATA