«Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri!»

(Dall’Intervento di f. Loris Venaruzzo, ofm, al Ritiro OFS d’Avvento)

Dal Vangelo secondo Luca (3,1-18) (http://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Luca+3%2C1-18&versioni[]=C.E.I.)

L’introduzione è enfatica, il messaggio fondamentale conclude il brano. 7 personaggi. La totalità nel mondo ebraico. Tutti sono coinvolti a partire dalla Terra Promessa. Le regioni nominate sono quelle del Regno di Salomone. Quelle della Terra Santa. Già non sono tutti giudei, ma anche galilei e pagani. Vuol dire che Dio vuol salvare tutti a partire dal popolo eletto. Ci sono persone coinvolte. La dimensione politica e religiosa del popolo ebraico.

Dio agisce attraverso delle persone, profeti. Giovanni Battista. Prepara la strada al Signore che viene. (Ml 3).

Anche noi siamo chiamati a vivere questa dimensione profetica.

Cosa ha messo il Signore nel mio passato perché io sappia cosa vuole da me oggi? Questa è la domanda da farci.
Benedictus. Teniamo presente il tema della salvezza, come viene presentato.

Nel deserto sei costretto ad essere sobrio perché non hai le risorse consuete. Vai all’essenziale limitando le esigenze materiali dando spazio a Dio perché ti formi. È il luogo dell’esodo. Una banda di beduini viene portata lì per fare esperienza della Parola che ti trasforma in popolo con un’identità, dopo di che può procedere verso la Terra Promessa. Luogo di formazione quindi.
Il deserto è un nuovo inizio, da quando Dio dice: la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore…

La disponibilità alla conversione (metanoia) permette di ricevere il perdono dei peccati.

Il Battista va a cercare un segno profetico dove c’è il male. Chiede di fare un gesto per la conversione e remissione dei peccati. Questo è chiedere l’aiuto di Dio perché da soli non possiamo liberarci dal peccato.

“Vi darò un cuore nuovo” è l’azione di Dio. Bisogna che l’uomo risponda, per attuarla.

1898. Guglielmo II a Gerusalemme per inaugurare il nuovo Santuario. La via viene spianata. Era la tradizione orientale per rendere agevole l’arrivo di un personaggio importante.

È la strada del Signore per il popolo, per farlo entrare in Gerusalemme. È un annuncio di gioia e consolazione. (Is 40,1-2).

Dio prende solo lo spazio che gli diamo, perché vuole che siamo liberi. Il suo giorno può venire come salvezza o come giudizio, dipende dalla nostra conversione.

L’invito è all’azione personale. Colmare le valli vuol dire impegnarsi nella conversione personale per accogliere il Signore che viene. Per incontrare il Signore.

Ai vv. 7-9 il linguaggio è escatologico. Come se ti dicessi: “L’angelo del Signore mi ha detto che hai solo 3 giorni di vita”. Oppure: “Vivrai fino a 90 anni.” La nostra reazione è diversa. Lo scopo del linguaggio apocalittico è suscitare emozioni che ci facciano fare delle scelte.
Questo discorso viene fatto a chi ha già accolto l’invito ad andare al Giordano per seguire il Signore. E ci dice che c’è un pericolo per chi è nel cammino di conversione, dare per scontato che il Signore ci salva solo perché siamo entrati nel cammino. Finché non facciamo le opere dei Santi, non lo siamo anche noi.

La conversione è reale solo se espressa in opere concrete, che saranno oggetto del giudizio alla fine. Non è terrorismo psicologico. Ma linguaggio per fare capire qualcosa. Dn 4,11-20; Ger 2,21: la vigna verrà sradicata se non fa frutto.

Il Battista parla di ira di Dio. Dio può adirarsi? È la rabbia che Dio ha nel confronto del male. Is 30,27: Sof 2,2.

Il Cristiano non gli va bene tutto. Gesù anche si arrabbiava. Di fronte ai farisei, ecc.
anche il Cristiano deve dare spazio all’ira in questo senso.
Cerca di non sprecar tempo e di capire quanto sei prezioso. Dio raccoglierà il bene e rifiuterà il male.

Lc 13,6-9 pone i frutti al plurale, al contrario del sinottico di Mt.

Noi tante volte inganniamo anche noi stessi. Noi siamo le scelte che facciamo e ci dicono dove siamo.

La prima scelta concreta (di misericordia) è la solidarietà-condivisione.
La seconda, non approfittare del tuo potere, economico o altro.

È fondamentale per noi profeti porre dei segni profetici di questo tipo nel mondo che abitiamo. Giovanni chiede un minimo di giustizia sociale. Non Messe, preghiere, ecc. Questo è necessario per sfuggire all’ira di Dio.

Rapporto Gv-Gs. Il primo annuncia l’Avvento, il secondo è il Regno di Dio in terra.
Quando facciamo deserto delle cose e accogliamo il Signore, il nostro cuore si calma.

(Foto: https://pxhere.com/it/photo/1055944; www.oasidiengaddi.it)