08/12/2018 – Festa in casa OFS per Alessandra, Salvo e Luca
Sabato 8 dicembre 2018
In noi c’è un pezzetto di Dio sufficientemente luminoso perché il peccato non possa mai oscurarlo. Quello è il luogo della Immacolata Concezione.
(p. Ermes Ronchi)
In quel luogo, partendo dalle luminose terre del sud, passando per Gorizia e Gradisca, Alessandra, Salvo e Luca hanno portato il loro pezzetto di Dio.
In quel luogo, davanti all’altare della Chiesa di Santa Maria Assunta, Alessandra, Salvo e Luca hanno offerto il loro pezzetto di Dio per portare la loro luce nel Mondo.
In quel luogo, fra’ Giorgio, assistente della fraternità di Gorizia, celebra insieme a fra’ Marco, assistente della fraternità di Gradisca, la Santa Messa durante la quale Alessandra, Salvo e Luca accompagnati dai loro testimoni Carlotta e Vittoria, Ado e Luciano, Renzo e Fabio, emettono la loro Professione perpetua nell’OFS.
“Adamo, dove sei?”
“Mi sono nascosto perché ho avuto paura.“
Ed entra nel mondo la paura, la grande nemica.
Adamo ha paura di Dio: è la madre di tutte le paure.
(p. Ermes Ronchi)
Come la nebbia, dopo esser scesa sul Collio insieme alla sera, s’è dissolta all’inizio del giorno di festa, lasciando che il sole illuminasse Gorizia al suo risveglio, così la paura di Dio, provata da Adamo quando smise di credere nel Suo amore, s’è dissolta nel “Sì” che Maria rispose all’Angelo Gabriele nel giorno in cui s’è vestita di gloria.
Poi verrà un angelo, un angelo migratore, che vola via dal cuore del tempio e si posa nel cuore di una casa, a Nazaret, a portare la fine della paura di Dio: “Non temere Maria”.
(p. Ermes Ronchi)
Come Abramo ha lasciato la sua casa per una terra sconosciuta fidandosi di Dio e della Sua promessa, così Alessandra, Salvo e Luca hanno lasciato la punta e il tacco dello Stivale per arrivare fino alla fine della terra italiana, lì dove Dio li ha chiamati dentro la Sua storia alla quale anche loro, fidandosi come Maria, hanno risposto tre volte “Sì”.
Ciò che vince la paura non è il coraggio, è la fame, fame di vita.
Che con la paura della morte combatte una guerra infinita.
(p. Ermes Ronchi)
Tra Adamo e Abramo c’è la differenza della fede, del rischio di essere felici.
Fidarsi di Qualcuno senza paura è generativo di umanità, crea relazioni fraterne.
Alessandra, Salvo e Luca migranti fiduciosi come Abramo e come i tanti migranti di oggi che fanno paura; Alessandra, Salvo e Luca collaboratori del Regno come lo fu una giovane donna del cui “Sì” Dio ha avuto bisogno per poter realizzare il Suo progetto.
Ad accogliere i loro “Sì” sono Daniele, ministro della fraternità “Concetta Bertoli” di Gorizia, e Morena, ministra della fraternità “don Tonino Bello” di Gradisca, ministri di una nuova “immaginazione sociale” che sa trasformare la paura verso gli altri in carità.
“Sì” si sono promessi, Salvo e Alessandra, unendosi in matrimonio, prima di lasciare l’isola del sole, “Sì” hanno promesso ancora, da fratello e sorella, in questa terra di confine; “Sì” ha promesso Luca, questa volta per sempre, dopo aver già emesso per due volte la Professione temporanea. Accanto a lui ci sono sempre sua moglie, Carmela, che insieme a lui ha lasciato la terra di Padre Pio e con cui ha costruito la sua casa sulla roccia calcarea del Carso, dove scorre l’Isonzo, e i loro due figli, Emilio e Chiara.
La prima parola dell’angelo a Maria, la prima della nuova storia, è “rallegrati”. Non un qualsiasi saluto, ave o salve, un ciao, è invece un imperativo: kaire, gioisci, sii felice.
(p. Ermes Ronchi)
Rallegratevi, dunque, Alessandra, Salvo e Luca, apritevi alla gioia, voi che siete pieni di grazia, non perché avete detto “Sì” ma perché, in Cristo, Dio vi ha scelti e vi ha chiamati! Non interrompete in voi il flusso d’amore da parte di Dio, diffondetelo mentre andate avanti nel pellegrinaggio della vita attraverso inizi infiniti!
Noi ci rallegriamo con voi, in questa polifonia di vita, in questa unione di fraternità, in questa policromia di festa, in questa comunione di relazioni. Diffondete ovunque il vostro profumo buono come quello della pizza al pomodoro e basilico appena sfornata, insaporite tutto con il gusto genuino come quello del pan di spagna al pistacchio e di crema di mandorle avvolta in panna e cioccolata.
Silvia, OFS Gorizia
Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2018 – © RIPRODUZIONE RISERVATA