09/11/2017 – Festa del Beato Monaldo
Nella festa del Battesimo di Gesù del 2011, un gruppetto di francescani secolari di Trieste si recò a Nova Goriza per partecipare all’incontro davanti al presepio che da alcuni anni le fraternità di Gorizia e della vicina Slovenia organizzano per pregare assieme nelle due lingue e superare tante divisioni che hanno lacerato le nostre terre nel secolo scorso.
In quest’occasione, un inaspettato colloquio con un frate minore di Capodistria fece scoprire la particolare affezione che gli abitanti di quella cittadina avevano e hanno per un personaggio vissuto alla fine del 1200, il Beato Monaldo da Giustinopoli (antico nome di Capodistria).
Questi fu un frate quasi contemporaneo di San Francesco, morto nel 1280 a quasi 70 anni d’età, sicuramente presente a Trieste nel 1257 come responsabile della vasta provincia francescana dell’Adriatico orientale. Prima di entrare nell’Ordine dei Frati Minori, fu un insigne studioso di giurisprudenza e si dedicò alla libera professione per alcuni anni. Divenuto frate francescano, approfondì gli studi di teologia e del diritto canonico e nella seconda metà del XII secolo compilò la sua opera più nota: la Summa Monaldiana. In questa trattò molte questioni sia morali che giuridiche in ordine alfabetico, facili, quindi, da trovare al bisogno, in modo da potersene servire.
L’intento del suo compilatore era “in onore di Dio, della Sua Santissima Madre e del beatissimo padre nostro Francesco per l’utilità soprattutto dei semplici” per servire in ordine al sacramento dell Confessione.
Le sue spoglie, dopo l’originaria solenne sepoltura, soprattutto a partire dal periodo napoleonico, furono traslate ora da una parte ora dall’altra finché nel 1904 furono consegnate ai Frati Francescani, che, dopo una ricognizione che ne verificò l’autenticità, le posero nell’urna in cui si trovano ancor oggi.
Le tristi vicende della seconda guerra mondiale, che portarono a grandi cambiamenti nelle nostre terre, preoccuparono i frati che temevano le reliquie venissero disperse per motivi politici: l’urna fu così trafugata da Capodistria a portata prima a Venezia e poi, su richiesta del Vescovo di Trieste, Antonio Santin, nella nostra città e affidate alla custodia dei Frati Minori che allora reggevano la chesa di Santa Maria Maggiore, dove si trovano tutt’ora.
I capodistriani, però, continuano a venerare questo loro Beato, cui attribuiscono molti eventi di soccorso alle loro genti. Così ogni anno celebrano la sua festa, nei giorni prossimi alla sua memoria liturgica – 9 novembre –, con una tre giorni di studio e una “peregrinatio” dell’urna che viene loro prestata per l’amore al Beato Monaldo.
A partire dal 2011, le Fraternità dell’OFS di Trieste organizzano, per il giorno in cui l’urna rientra a S. Maria Maggiore, una S. Messa celebrata nella due lingue, a ricostruire rapporti di amicizia, perdono e conoscenza reciproca tra le comunità italiana e slovena a imitazione di quanto fatto a Gorizia e Nova Gorica.
Adele Basilisco
Anche quest’anno abbiamo avuto la grazia di celebrare il beato Monaldo da Capodistria, domenica 5 novembre 2017 alle ore 16.00 a Trieste nel santuario di Santa Maria Maggiore.