08/05/2016 – Professione di Valnea, Francesca e Luciano
– Festa in casa OFS per Valnea, Francesca e Luciano (di Silvia)
– Testimonianza di Valnea
– Testimonianza di Francesca
– Testimonianza di Luciano
Festa in casa OFS per Valnea, Francesca e Luciano
Domenica 8 maggio
Maggio, il mese delle rose, delle spose e delle mamme.
Domenica, giorno della festa di Gesù che ascende al Cielo.
Domenica, giorno della festa della Mamma celeste e di tutte le mamme del Mondo.
Domenica, giorno della festa della vita per fra’ Mario.
Ma domenica, quest’anno, ha deciso di esagerare.
E domenica è anche giorno di festa per la fraternità di Gorizia e per tutto l’Ordine Francescano Secolare.
Domenica, quest’anno, inizia sabato.
Con un vento tiepido che solleva la tovaglia a quadri azzurri scelta per coprire i tavoli sotto i portici. Toddy, sdraiato sull’erba, segue i gesti di quelle persone che spostano i tavoli prima un po’ più in qua, poi un po’ più in là. Sbadiglia e s’addormenta, lo svegliano solo le risate. Le guarda perplesso: lavorano e sudano, si consultano tra loro e riprendono insieme. Eppure…si divertono! Toddy ne è certo: i suoi padroni frequentano gente strana!
Lunedì. Silvia seduta alla scrivania, nel suo ufficio.
Ma la sua testa è nel chiostro del Convento dei Cappuccini dove, domenica, quella domenica che, quest’anno, ha voluto esagerare, quella domenica che, quest’anno, è cominciata il giorno prima, lì, nel chiostro, domenica sono stati festeggiati Valnea, Francesca e Luciano dopo che, poco prima, hanno detto, per tre volte, “Sì”.
Maggio, il mese delle rose, delle spose e delle mamme.
E, quest’anno, anche il mese delle promesse.
Silvia, sull’altare al fianco di Mario, il ministro, e di Raffaella, formatrice dei novizi; per Silvia la prima volta come testimone, dopo che, proprio nella Chiesa di Santa Maria Assunta, meno di due anni prima, aveva emesso la sua Professione nell’Ordine Francescano Secolare.
Dall’altra parte, di fronte a loro, Luciano, come sempre, tranquillo e sereno.
Francesca, al suo fianco, sorridente e felice insieme al suo promesso sposo.
Valnea, emozionata più di tutti, pronta per un nuovo cammino con il suo amato.
Al centro, fra’ Lorenzo, assistente spirituale, insieme a fra’ Aurelio, che gli ha passato il timone della Fraternità di Gorizia: concelebrano la Santa Messa di questa Santa Domenica piena di Grazia e colma di gioie da offrire al Padre che è nei Cieli.
Mosè, il piccolo ometto della Famiglia, fedele chierichetto attento e sollecito.
Monica, con la cinepresa in una mano e la fotocamera nell’altra, cerca di immortalare l’oggi che subito diventa ieri, da ricordare domani.
Al termine della celebrazione è il momento delle foto di rito… ci sono fratelli giunti da tutto il Friuli Venezia Giulia; Barbara, Letizia, Orietta, Pippo… E tanti, tantissimi altri! Fratelli che, guardando Valnea, Francesca e Luciano, si commuovono ricordando e fratelli che, al loro posto, immaginano sé stessi nel giorno in cui li seguiranno.
E poi… ci sono due fratelli giunti da lontano, dal caldo sud. Una giovane coppia di sposi che ha lasciato la terra del sole per lavoro ed è giunta in questa terra, ospiti di gente unica che li accoglie con un ardore che poco o nulla ricorda il freddo del nord.
E poi… c’è una sorella che gli occhi non vedono ma i cuori sentono vicina. Una sorella che si trova in un letto d’ospedale, che lotta per vivere e prega per i nuovi professi. Manca ai fratelli e sente la mancanza dei fratelli. Vorrebbe esser presente e sa di esserlo, anche se non come desidererebbe.
E poi… tutti nel chiostro del convento, sotto i portici, a cercare un po’ d’ombra oppure nel giardino a farsi scaldare dal sole, insieme ai fratelli e alle sorelle, ai papà e alle mamme, ai figli e ai nipoti, ai frati e agli amici. Mauretto ha già il piatto in mano ma non dimentica di riempire quelli dei suoi genitori. Giulia ed Anna dribblano tutti per non far mancare nulla a nessuno. Veronica e Daniela sorridono con Luca e Michele mentre Roberto e Vincenzo versano vino ed aranciata in ogni bicchiere che sta per svuotarsi. Laura e Gledis, sedute, sbocconcellano chiacchierando tra loro. Ado e Barbara parlano e ridono con Gianmarco e Patrizia sul prato. I genitori di Luciano e la mamma di Francesca osservano, quasi con stupore, meravigliandosi per quell’angolo di Paradiso.
Il giardino era fiorito, tutte le porte erano aperte sul cielo azzurro di maggio.
(Anna Maria Ortese)
Ed ecco… Valnea, Francesca e Luciano si riuniscono attorno al una torta che, se è buona quanto è bella, non tarderà a mostrare il vassoio che la contiene.
Ed ecco… di nuovo le persone strane! E se ne sono aggiunte altre.
Chi con la scopa, chi con il mocio in mano.
E… sono proprio loro: Daniele e sua moglie, nonché ministra regionale, Carlotta.
Gente strana, questi francescani!
Più sono “in alto” più sono “in basso”!
Una grande famiglia sorride, intorno al pozzo, tra le rose, stretta in un unico grande abbraccio.
Momenti meravigliosi.
Momenti francescani.
Silvia è in ufficio, deve richiamare la mente.
Ma il cuore resta lì, nel chiostro, a raccogliere i momenti rimasti nell’aria.
Un vento di maggio gonfio come un frutto, che aveva in sé
la ruvidità della buccia, la morbidezza della polpa e innumerevoli semi.
(Haruki Murakami)
Valnea, Francesca e Luciano: tre granelli di sale, tre fiamme di luce che danno sapore e colore alla Fraternità Francescana. Andiamo, insieme a voi, per le strade del mondo, in bicicletta o a piedi, correndo o arrancando, a portare un gusto nuovo nella vita delle persone che incontreremo e speranza certa sino alle più buie periferie.
Lunedì 9 maggio
Silvia Scialandrone
Testimonianza di Valnea
Sono molto felice che questo giorno sia arrivato, per anni ho seguito mio marito in questo cammino, rimanendo però all’interno della Fraternità solo come simpatizzante. In questo tempo trascorso ho capito che carità e amore era la vocazione giusta, quella che ho sempre cercato, e così, dopo questi anni di formazione, sotto la guida amorevole prima di fra’ Aurelio ed ora di fra’ Lorenzo, dei miei formatori Daniele, Livia e Raffaella che ringrazio con tutto il cuore, eccomi qui ad aver professato la mia Fede davanti a Dio e a tutti voi.
Mi auguro di portare sempre il Vangelo come mia guida, continuare a camminare con san Francesco e crescere sempre più con Gesù al mio fianco.
Testimonianza di Francesca
Cos’è la vocazione? È una chiamata: ognuno di noi ne ha una e deve scoprirla. È come trovare l’abito che ti calza a pennello, nel quale stai bene e stai comodo.
La chiamata alla vita francescana secolare propone un abito semplice, fatto di tanta attenzione ma non di immagine, e dona tanti fratelli e sorelle. È un abito fatto di relazioni, di ascolto, di condivisione.
Per me la fraternità è iniziata quando mi sono sentita accolta e questo fatto mi ha dato la forza di accogliere a mia volta.
Fraternità è il semplice stare insieme o il venirsi incontro. Fraternità è assistere il fratello o adeguare il mio passo al suo. Fraternità è ascolto della Parola e del fratello, è condivisione della vita e dei beni materiali. Fraternità è risolvere insieme i problemi personali. Fraternità è fidarsi del fratello senza chiedere spiegazioni. Fraternità è progettare insieme per il bene comune. Fraternità è impegnarsi per un’economia solidale che giovi al fratello, all’ambiente e al territorio. Fraternità è là dove ogni fratello opera nella vita quotidiana, nel suo impegno, nel suo lavoro e nelle sue relazioni, guidato dal Vangelo.
I Francescani secolari non sono persone speciali o perfette, sono solo persone che hanno voglia di camminare nello spirito di san Francesco. Il fratello a volte è difficile, altre volte è simpatico, altre volte è bisognoso, altre volte ti viene incontro, in ogni caso ti entra nel cuore e, per usare l’espressione di papa Francesco, ti “importa”.
Fraternità è un cenacolo. Fraternità è quando la famiglia si allarga, perché i fratelli sono quelli che fanno la volontà del Padre che è nei cieli (Mt 12,50). Tutto questo è Vangelo messo in pratica. Dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo.
Grazie a tutta la Fraternità e agli assistenti per essermi stati vicini.
Testimonianza di Luciano
Chiedere di entrare a far parte dell’Ordine francescano secolare è cercare di vivere in maniera un po’ più profonda l’essere cristiani. Cercare quindi di cambiare atteggiamento nei confronti del mondo che ci circonda. Un cambio di pensiero per cercare di non vivere passivamente, ma cercare di essere parte attiva e consapevole nel posto e nel tempo in cui viviamo. Questo cambio di pensiero parte dalle piccole cose. Ma tante piccole cose diventano una grande cosa.
Vedere chi ci sta accanto come qualcuno che può contribuire alla nostra pienezza iniziando dai parenti, agli amici e così via è forse il primo passo per spostare l’attenzione sul mondo. Ormai il mondo è un villaggio globale dove le nostre azioni possono avere ripercussioni anche in luoghi molto lontani, risulta importante in questo contesto cercare la pluralità delle informazioni su quello che accade e sulle sue dinamiche, parlare con le persone ascoltare anche altri punti di vista, guardare oltre per avere un panorama più ampio del mondo che ci circonda di cui vediamo solo una piccola parte.
L’economia e l’ecologia non sono più argomenti marginali e lontani, ma entrano a far parte della nostra vita e diventiamo corresponsabili delle scelte e successivamente alle ripercussioni che portano. Cercare di sostenere attività economiche responsabili dal punto di vista sociale ed ecologico può avere effetti positivi sia sul territorio che sulle persone che ci vivono e quindi abbiamo dato indirettamente il nostro contributo. Cercare di lasciare il mondo un po’ più pulito è un gesto di rispetto per le generazioni future e per noi stessi. Un mondo più pulito vuol dire vivere tutti meglio. Cercare di vivere in maniera sobria cercando di non farsi ingannare da desideri che vengono fatti passare per necessità è forse un altro modo per essere un po’ più liberi nelle nostre scelte e quindi possiamo continuare in un circolo virtuoso.
Provare a dare una lettura laica e secolare di ciò che leggiamo la domenica è un esempio di come portare tutto nella vita. Questo è il contributo della Fraternità, è molto importante e spinge a migliorare.
Grazie a tutti per il sostegno e per l’incoraggiamento.
Fraternità Regionale del Friuli-Venezia Giulia “Beato Odorico da Pordenone” 2016 – © RIPRODUZIONE RISERVATA